- Questo evento è passato.
“Raccontami di me” di Silvia Deleidi
2 Dicembre 2017 | 15:00 - 17:00
CasaMedica è lieta di invitarvi sabato 2 dicembre alle ore 15.00 all’incontro con l’autrice Silvia Deleidi e alla presentazione del suo libro “Raccontami di me”.
Un libro che nasce dall’esperienza diretta dell’autrice nel percorso di adozione di due bambine.
Un libro che parla di genitorialità con uno stile unico, quello della fiaba e della filastrocca che Silvia scrive per le sue figlie.
Parteciperà all’evento la dott.ssa Alessandra Guerrieri, psicologa e psicoterapeuta del team di CasaMedica.
Poichè i posti sono limitati è necessaria la prenotazione.
E’ possibile contattare la segreteria al nr 035 9257162 o tramite email info@casamedica.it
Proponiamo un brano tratto dalla introduzione del libro:
“Quando la penna è strumento nelle mani della tua anima, quando nell’inchiostro si nascondono le tue lacrime e trovano una via d’uscita, allora è inevitabile scrivere. Con la penna, davvero, perché il ticchettio di una tastiera non è la stessa cosa. Ho imparato così, quando i p.c. non erano di uso comune ed è diventato un gesto irrinunciabile. Il fruscìo della sfera che scorre sul foglio è una carezza che mi dà sollievo.
Ecco perché scrivo. Ecco perché disegno. Ecco perché mi esprimo in ogni modo possibile.
Credo di essere nata per essere mamma, anche se il mio corpo non ha potuto, e lo sono stata a mio modo. Nella modalità che ho scelto c’era anche la scrittura.
Questo libro è nato piano piano.
Dapprima poesie. Le definisco tali anche se non sempre seguono una metrica. Per me poesia è quando un evento banale della tua vita o l’emozione più importante trovano forma fuori da te. Poesie capaci di esprimere il dolore, di trascenderlo oppure, al contrario, in grado di trasudare la gioia, di espanderla.
Poi fiabe per trasportare un messaggio a piccoli esseri viventi affidati a noi dal destino.
Quindi il bisogno di legare insieme questi pezzetti di me per un nuovo disegno.
Mi aveva sfiorata la presunzione di avere qualcosa da insegnare ad altri genitori “esaminati e patentati” come me e mio marito. Ora non credo si trattasse di presunzione, forse era solo bisogno di condividere. Mettere a fattor comune un’esperienza difficile e meravigliosa come l’adozione con chiunque stesse per iniziare quest’avventura.
Così, un po’ alla volta, ha preso forma quest’idea: scrivere una lettera a mia figlia per raccontarle di lei e di me. Poi le figlie sono diventate due ed io ero una mamma nuova, diversa eppure uguale a prima.
Chi sono io? Sono una donna qualunque, con un impiego normale ed anche un altro lavoro, questo invece un po’ speciale. Una a cui piace leggere, scrivere, disegnare. A volte un po’ eroina, a volte fragile. Sicuramente una donna fortunata che ha saputo risollevarsi da periodi molto difficili in vari momenti del proprio percorso. Fortunata anche quando ha trovato l’amore della vita a soli 11 anni col quale crescere e progettare una famiglia. Fortunata quando è stata scelta per crescere due bambine fantastiche, agli antipodi ma entrambe adorabili. La prima dura prova che ho dovuto superare, in piena adolescenza, è stata la perdita di mio fratello Bruno. Poi, per molto tempo, ogni altro problema mi è sembrato banale. In effetti a tutto c’è rimedio fuorché alla morte si dice, no!? Ho smesso di sentire le lacrime salirmi agli occhi pensando a lui solo quando è arrivata Anna. Credo di averla vissuta come un suo dono, quel regalo che potesse ridarmi il sorriso, nuova vita a riempire il vuoto lasciato dalla sua assenza. Un’altra prova difficile è stata accettare l’impossibilità di procreare. Eppure ogni volta ho saputo trovare le risorse per affrontare le domande indiscrete della gente ed il loro sorriso compassionevole.
Dunque eccomi qua a cercare le parole per dire perché è nato questo libro. La mia domanda era: a chi altro può interessare oltre che a me stessa?
In realtà a me è servito moltissimo. Guardare indietro e vedere il proprio percorso dà un peso diverso a ciò che sei ora, a dove sei arrivata tu e la tua famiglia.
Credo però che possa essere utile osservare anche il percorso degli altri, così da poter scegliere la strada che più si confà a noi. A scuola ci hanno insegnato a non copiare, sul lavoro chi sta sopra di noi spesso non vuole condividere le sue conoscenze per paura di essere scalzato e sostituito, ma nella vita (e in alcuni specialissimi ambiti lavorativi) si può prendere spunto da altri vissuti, si cercano i “forum” per trovare opinioni e idee nuove.
Dunque sono qui per condividere la mia esperienza con chi si stesse avvicinando all’idea dell’adozione o che già l’avesse concretizzata”.