Ti capita di avvertire un dolore superficiale in sede sacrale o coccigea magari durante l’attività fisica? Ogni tanto di capita di notare tracce di emissione liquida nella stessa sede? Senti delle tumefazioni che variano di dimensione ciclicamente? Potrebbe trattarsi di una cisti sacro-coccigea.
Cisti sacro-coccigea: di cosa si tratta e quali sono i sintomi
La cisti sacro-coccigea, anche nota come cisti pilonidale, è una patologia che coinvolge la zona situata alla base della colonna vertebrale, tra il coccige e il sacro. Questa condizione si manifesta attraverso la formazione di una piccola cavità o sacca, generalmente contenente un composto liquido in cui è possibile trovare elementi solidi, in particolare peli. È situata nel piano sottocutaneo e determina irritazione e infiammazione locale. I sintomi associati a questa patologia possono variare, ma spesso includono dolore, gonfiore, arrossamento e la presenza di una o più piccole aperture cutanee dalle quali può fuoriuscire materiale corpuscolato o sangue. In alcuni casi, la cisti pilonidale può diventare infetta, causando un aumento dei sintomi e la formazione di un ascesso. Questo può determinare la comparsa di febbre, l’accentuazione della sintomatologia dolorosa e dell’emissione di materiale.
Come avviene la diagnosi della cisti pilonidale?
La diagnosi di una cisti sacro-coccigea spesso non è così immediata. Solitamente la figura del chirurgo proctologo è sufficiente. In alcuni casi, la diagnosi richiede invece studi di imaging mirati come la risonanza magnetica o l’ecografia.
Come si può sfiammare o curare?
Il trattamento della cisti pilonidale può variare a seconda della gravità della condizione e dei sintomi presenti. Nei casi lievi, possono essere consigliati trattamenti conservativi locali, antibiotici e la gestione del dolore con farmaci analgesici. Tuttavia, nei casi più gravi o ricorrenti, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico per rimuovere la cisti e riparare la zona colpita. L’intervento chirurgico può essere eseguito attraverso diverse tecniche, alcune ambulatoriali meno invasive, altre più invasive con necessità di breve ricovero ospedaliero e riposo nel postoperatorio. La scelta della procedura dipende dalla gravità della patologia in essere e dalle caratteristiche specifiche del paziente.
A chi rivolgersi
Questo articolo è stato scritto dal Dott. Riccardo Pirovano Medico Chirurgo, specialista in Proctologia.
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