Cos’è l’endometriosi?
L’endometriosi è una condizione cronica, che si manifesta quando del tessuto simil-endometriale prolifera all’esterno dell’utero, nella pelvi o anche in sedi extra pelviche.
L’endometrio è la mucosa che normalmente riveste la cavità dell’utero. In questa patologia, benigna ma dolorosa, tessuto simile all’endometrio si trova all’esterno della cavità uterina.
L’endometriosi colpisce circa il 10-15% delle donne in età riproduttiva. Probabilmente il dato è sottostimato, poiché non è semplice raggiungere una diagnosi, soprattutto in tempi brevi. Il ritardo diagnostico stimato è di circa 7 anni tra la comparsa dei sintomi e la formulazione della diagnosi.
Cosa comporta l’endometriosi?
Il principale sintomo dell’endometriosi è il dolore. Nello specifico, le donne che ne sono affette possono manifestare:
- dolore pelvico durante la mestruazione;
- dolore pelvico tra una mestruazione e l’altra;
- dolore durante il rapporto sessuale;
- dolore alla defecazione;
- dolore durante la minzione o comunque alla vescica.
Altri sintomi possono essere: mestruazioni abbondanti, spotting intermestruale, alterazioni della funzione intestinale, febbricola premestruale o che ricorre con il ciclo mestruale, fatica cronica.
Inoltre circa il 40% delle donne con endometriosi può incontrare problemi con la fertilità.
La riabilitazione del pavimento pelvico può essere utile per l’endometriosi?
Il dolore pelvico provocato dall’endometriosi predispone a tre conseguenze:
- la proliferazione delle fibre del dolore e all’attivazione delle vie del dolore;
- l’iperattivazione mastocitaria;
- l’aumento del tono dei muscoli perineali.
Ciò determina un circolo vizioso in cui il dolore persistente nella zona addomino-pelvica provoca l’ipercontrattilità dei muscoli del pavimento pelvico e quest’ultima, a sua volta, concorre a peggiorare la sintomatologia dolorosa.
Com’è possibile quindi rompere questo circolo vizioso del dolore?
L’approccio terapeutico deve essere multidisciplinare: alla terapia medica (solo in alcuni casi anche chirurgica) è necessario associare uno stile di vita sano, una corretta alimentazione e lo svolgimento di un esercizio fisico regolare.
Fondamentale può risultare anche la Riabilitazione del Pavimento Pelvico, i cui obiettivi sono:
- ripristinare un adeguato tono muscolare e restituire elasticità ai tessuti del pavimento pelvico attraverso una terapia manuale e tecniche di rilassamento;
- migliorare il reclutamento muscolare e la coordinazione addomino-pelvica tramite la correzione delle scorrette abitudini comportamentali e delle eventuali disfunzioni dello schema motorio (il dolore pelvico può influenzare anche il modo in cui ci muoviamo e la postura);
- ridurre la sintomatologia dolorosa tramite il trattamento dei trigger points e l’elaborazione di esercizi terapeutici mirati, per aiutare la donna a rilassare i muscoli del pavimento pelvico e che possano poi essere mantenuti in autonomia al domicilio.
È doveroso precisare che la riabilitazione perineale non agisce direttamente sulla malattia, dunque non può curare l’endometriosi, ma può attenuarne alcuni sintomi legati all’ipercontrattilità muscolare e migliorare la qualità di vita di chi ne è affetta.
A chi rivolgersi
L’articolo è a cura della Dott.ssa Rachele Bianchi, Ostetrica Specializzata uroginecologia e riabilitazione.
Presso CasaMedica si occupa di riabilitazione del pavimento pelvico anche la Dott.ssa Alessia Lovera, Fisioterapista e Osteopata e la Dott.ssa Stefania Azzalini, Ostetrica.
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