La Dott.ssa Rachele Bianchi, Ostetrica, ci spiega la correlazione tra le cistiti ricorrenti ed un ipertono del pavimento pelvico.
Partiamo dall’inizio:
Indice
Cos’è la cistite?
Il termine cistite indica, genericamente, l’infiammazione della vescica.
Quella che forse tutti conosciamo e che più facilmente abbiamo sperimentato nel corso della vita, è la cistite batterica, da cui le donne risultano più facilmente colpite.
L’uretra femminile è infatti più breve e la vicinanza alla vagina e al retto costituisce fattore di rischio maggiore per lo sviluppo delle infezioni delle vie urinarie.
Le cistiti batteriche sono spesso causate dalla proliferazione di batteri patogeni, che normalmente vivono nel nostro intestino, ma che possono risalire attraverso l’uretra fino alla vescica.
Quali sono i sintomi della cistite?
La sintomatologia è caratterizzata da:
- senso di pesantezza al basso ventre
- frequente necessità di urinare
- intenso bruciore durante la minzione
- talvolta presenza di sangue nelle urine
- febbre nelle forme acute
Come si fa la diagnosi
La diagnosi di cistite si basa, oltre che sulla presenza dei sintomi, sui risultati dell’esame delle urine e dell’urinocoltura, necessaria per verificare la presenza di batteri e valutarne la sensibilità agli antibiotici.
Infatti non tutte le cistiti sono causate dalla presenza di batteri ed un eccessivo (o addirittura inutile) ricorso alla terapia antibiotica può avere effetti dannosi sul benessere di vescica, vagina ed intestino.
L’antibiotico altera infatti la flora batterica vaginale e intestinale, predisponendo la donna a nuove infezioni.
L’ipertono dei muscoli del pavimento pelvico può essere causa di cistite?
Questo può accadere:
- In primo luogo se i muscoli del pavimento pelvico non si rilassano completamente mentre facciamo pipì l’uretra risulta schiacciata; ciò determina un flusso urinario debole e difficoltoso ed un conseguente incompleto svuotamento vescicale e ristagno delle urine in vescica (che facilita la proliferazione batterica).
- In secondo luogo la muscolatura vaginale, anch’essa schiacciata dalla contrattura, verrà sottoposta a maggior attrito durante i rapporti sessuali; questo attrito provocherà dolore e microlesioni della mucosa genitale, lesioni che vengono colonizzate dai batteri che dalla vulva risalgono le vie urinarie attraverso l’uretra, fino alla vescica.
Cosa può accadere durante i rapporti sessuali
Generalmente l’eccitazione aumenta l’afflusso sanguigno e ciò determina sia la lubrificazione vaginale che la formazione di un manicotto intorno all’uretra e alla base della vescica.
Questi due fenomeni proteggono canale vaginale, uretra e vescica dall’evento meccanico della penetrazione; ma ciò non accade se l’introito vaginale è ridotto dall’ipertono.
La cistite in questi casi viene definita post coitale e insorge tra le 24 e le 72 ore dopo il rapporto.
Ad aggravare la situazione, durante il rapporto, per la paura del dolore, la donna può involontariamente attivare una contrazione che precede la penetrazione e viene mantenuta durante la stessa.
Si innesca così un circolo vizioso che porta a rapporti sessuali impossibili.
Cosa possiamo fare?
È fondamentale dunque, in caso di cistiti ripetute, effettuare una valutazione del pavimento pelvico.
A seguito della valutazione, se necessario, è bene intraprendere un percorso di riabilitazione allo scopo di:
- normalizzare il tono muscolare
- restituire un adeguato rilassamento della muscolatura
- aumentare l’elasticità dei tessuti
- eliminare la contrazione involontaria che anticipa il dolore
A chi rivolgersi
L’articolo è a cura della Dott.ssa Rachele Bianchi, Ostetrica, Esperta in Riabilitazione del Pavimento Pelvico, scuola di Alta Formazione FINCOPP, Corso Avanzato.
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