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Quanto è diffuso il tumore alla prostata?
Il tumore della prostata è molto comune.
Per diagnosi, esso rappresenta il secondo tumore per frequenza nei maschi.
La letteratura scientifica ci dice che la sua prevalenza varia all’aumentare dell’età fino a raggiungere il 59% nei pazienti anziani.
Solo in una minor parte dei casi vi è una storia familiare di neoplasia della prostata e in questi casi l’esordio di malattia è più precoce di circa 6 anni.
Il tumore della prostata è una neoplasia silente e nella maggior parte dei casi viene diagnosticato in corso di screening o durante accertamenti eseguiti per disturbi minzionali correlati all’ostruzione cervico uretrale.
Prevenzione del tumore alla prostata
Screening per neoplasia della prostata
Lo screening per neoplasia della prostata è consigliato a partire dai 50 anni di età nei soggetti con gentilizio negativo per tale neoplasia o dai 45 anni, in pazienti con storia familiare di neoplasia prostatica.
Esso è composto dal dosaggio sierico dell’antigene prostatico specifico “PSA” e dalla successiva visita urologica ambulatoriale con esplorazione digito rettale.
Il PSA è una molecola prostato specifica ma non patologia specifica.
Questo comporta che la variazioni dei suoi valori sierici può essere influenzata da molte condizioni patologiche, tra le quali stati infiammatori della prostata (prostatiti) e l’iperplasia prostatica benigna (BPH).
Per questo motivo è essenziale associare al dosaggio del PSA una valutazione da parte dello specialista, al fine di poterne contestualizzare da un punto di vista clinico l’eventuale variazione.
Tendenzialmente saranno quindi necessari più dosaggi del PSA poiché la sua cinetica come anche il rapporto tra PSA libero e PSA totale ci possono aiutare in fase di diagnosi differenziale.
Visita urologica
La visita urologica prevede una accurata raccolta anamnestica volta a indagare lo stato di salute generale del Paziente, l’eventuale familiarità per neoplasie urologiche e la presenza di disturbi minzionali (LUTS) quali: mitto ipovalido, sensazione di svuotamento incompleto, l’aumentata frequenza minzionale (pollachiuria) o la nocturia.
L’esplorazione digito rettale della prostata è una parte fondamentale della visita urologica, poiché fornisce una immediata percezione sul volume della ghiandola, sullo stato infiammatorio o sulla presenza di noduli sospetti in senso eteroplasico.
La valutazione specialistica assume il ruolo di crocevia per indirizzare il Paziente verso un follow up per patologia prostatica benigna o, nel caso di sospetto per patologia neoplastica, verso ulteriori approfondimenti diagnostici.
A cura di Dott. Davide De Marchi, urologo.