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Che cos’è candida vulvovaginale?
La candida vulvovaginale, e un’infezione urogenitale femminile molto diffusa. Si stima che circa il 75% delle donne l’abbiano contratta almeno una volta nella vita. In circa il 90% dei casi da ricondurre al fungo candida albicans, che è fisiologicamente presente nel microbiota vaginale in basse concentrazioni. La proliferazione incontrollata di questo fungo si traduce in una conseguente invasione epiteliale e produzione di fattori di infiammazione della mucosa. Tutto ciò porta ad una profonda alterazione del della flora microbica vaginale (microbiota vaginale) che comporta una forte diminuzione di lattobacilli.
L’Infezione da candida vulvovaginale non colpisce solo l’apparato urogenitale ma proprio per la sua capacità di adesione su diversi tipi di cellule epiteliali si può sviluppare anche a livello orale e/o intestinale.
Tra i fattori che possono causare l’infezione da candida possiamo riconoscere:
- Squilibri ormonali a carico degli estrogeni (contraccettivi orali, gravidanza, menopausa)
- Coesistenza di patologie immunitarie (diabete mellito, il mondo soppressione, terapia con
- antibiotici sistemici).
- Alterazioni della flora batterica (disbiosi) vaginale e intestinale
In oltre il 70% dei casi, infatti, la disbiosi conseguente alla terapia antibiotica può favorire laproliferazione di patogeni quali lieviti e funghi a causa di una diminuzione di espressione e diversità della flora lattobacillare. Nonostante la terapia a base di antifungini per via orale o locale intra-vagina, circa il 10% delle donne è soggetto a recidive anche più di 3-4 volte l’anno.
Candida vulvovaginale: antimicotico resistenza
Candida Albicans sta mostrando sempre maggiori resistenze alle terapie antimicotiche in uso supportando la necessità di nuove soluzioni. In questa ottica l’aiuto dei probiotici (microrganismi “buoni” vivi e vitali) è sempre più ricercato e prezioso. La somministrazione di probiotici (microorganismi vivi e vitali) per via orale e locale, insieme all’uso di fitocomponenti e aduna adeguata l’alimentazione può ripristinare l’equilibrio della flora batterica intestinale e vaginale senza effetti collaterali. Tra i probiotici più funzionali per debellare l’infezione da Candida Albicans vi sono il lievito saccharomyces boulardii I-3799 e il lactobacillus acidophilus LA-14, somministrati singolarmente o in combinazione.
Probiotici e candida vulvovaginale
Saccharomyces boulardii è un lievito non patogeno, ampiamente utilizzato nella prevenzione e trattamento di molteplici disturbi intestinali (diarrea in primis) con attività protettiva anche nel mantenimento dell’integrità della barriera intestinale, contrastando quindi la propagazione delle infezioni. Numerosi studi hanno inoltre dimostrato un suo coinvolgimento nella risposta immunitaria dell’ospite e nella stimolazione di immunoglobuline A. L’attività di S. boulardii contro i patogeni enterici si basa su diversi meccanismi:
- competizione per nutrienti
- limitazione della loro adesione o distruzione di tossine batteriche e dei loro siti di aggancio (recettori) sulle cellule dell’ospite
- riduzione dello stato di infiammazione
- inibizione della traslocazione extra-intestinale
Il lactobacilus acidophilus La-14 appartiene alla famiglia dei lattobacilli ovvero la popolazione batterica predominante della flora vaginale. Questi microrganismi hanno la capacità di convertire il lattorio e gli zuccheri in acido lattico mantenendo così il corretto pH vaginale (<4,5). Questo ceppo in particolare ha la capacità di produrre delle sostanze chiamate batteriocine in grado di ostacolare la crescita di eventuali patogeni. L. acidophilus La-14 da solo e ancor meglio in associazione con altri ceppi. In particolare, L. rhamnosus HN001 è risultato efficace anche nel migliorare la sintomatologia di vaginosi batterica, infezione da ricondurre in questo caso principalmente a Gardnerella vaginalis e Atopobium vaginae. Di conseguenza, l’uso di probiotici porta alla riduzione dei sintomi (prurito, perdite, cattivo odore e bruciore) e una minore presenza di danni all’epitelio vaginale normalmente indotti dalla proliferazione dei patogeni e dallo sviluppo di un’infiammazione locale. Infine, come per l’infezione da candida, gli episodi di recidiva rispetto al solo antibiotico sono risultati inferiori. Il ceppo ha dimostrato anche una significativa attività contro Staphylococcus aureus ed Escherichia coli, batteri spesso responsabili di vaginite.
Fitocomposti e candida vulvovaginale
Per quanto riguarda i fitocomposti, l’olio essenziale di tea tree (estratto da Malaleuca alternifolia) ha dimostrato di contrastare la proliferazione di batteri e funghi portando in molti casi alla risoluzione dell’infezione e ad un miglioramento della sintomatologia senza effetti collaterali.
Alimentazione e candida vulvovaginale
Anche la cura dell’alimentazione è fondamentale per contrastare la proliferazione della candida. Infatti, la dieta influenza in modo significativo la composizione e attività del microbiota intestinale, compresi i funghi. Di conseguenza, i nutrienti specifici modificano la composizione microbica e l’attività metabolica della flora fisiologica. I carboidrati, le proteine e i singoli acidi grassi sono i composti più frequentemente studiati che influenzano la crescita di Candida nel tratto gastrointestinale. È stata dimostrata una associazione tra le infezioni da Candida e le diete ricche di carboidrati e ancora di più in quelle ricche di zuccheri semplici. Al contrario, non è stata riscontrata con diete ricche di aminoacidi, proteine e acidi grassi. Per quanto riguarda i prodotti da forno lievitati, l’azione fermentativa del lievito comporta la decomposizione dell’amido (zucchero complesso contenuto nelle farine) in zuccheri più semplici che rappresentano il substrato ideale per la proliferazione della candida.
Conclusioni
Nell’ottica di un ripristino generale della flora intestinale e vaginale è inoltre importante valutare molti aspetti sia funzionali che alimentari per cui è sempre meglio rivolgersi ad uno specialista che sappia individuare il trattamento fitoterapico e probiotico idoneo oltre a capire che tipo di modifiche alimentari è più opportuno mettere in atto al fine di riequilibrare il microbiota intestinale e vaginale.
A cura della dr.ssa Stefania Ripamonti, nutrizionista
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A cura della Dr.ssa Stefania Ripamonti, nutrizionista di CasaMedica.