Esiste un alternativa alla versione del feto podalico per manovre esterne e al taglio cesareo?
Sì, si può ricorrere alla moxibustione per il rivolgimento del feto podalico. Si tratta di una pratica tipica della medicina tradizionale cinese, che non presenta controindicazioni né effetti collaterali. La moxibustione si esegue con un sigaro di moxa, composto da artemisia. Qualora la moxibustione non dovesse sortire gli effetti desiderati, si può comunque accedere alla versione per manovre esterne.
Come funziona la moxibustione?
Il sigaro di moxa bruciando produce calore. Il calore secondo la medicina tradizione cinese è un aspetto yang, cioè genera movimento. Attraverso il sigaro viene riscaldato un particolare punto di agopuntura, appartenente al meridiano di Vescica. In questo modo si apporta calore, cioè yang, muovendo e facendo girare il feto.
Secondo recenti studi scientifici il calore sullo specifico punto del meridiano di vescica provoca un aumento del tono basale dell’utero che stimola l’apparato otovestibolare del feto. In questo modo il feto è portato a girarsi.
Quando e come va eseguita?
La moxibustione va eseguita dalla 34-35esima settimana di gravidanza, dopo aver accertato la presentazione podalica del feto con un’ecografia.
Con il sigaro di moxa si scalda bilateralmente il punto Zhiyin-BL67 che si trova sull’angolo ungueale esterno del quinto dito del piede. La stimolazione viene mantenuta 15 minuti per lato, due volte al giorno per una settimana.
Quindi si esegue un controllo ecografico per verificare se la versione è avvenuta. In caso il feto sia ancora podalico, è indicata una ulteriore settimana di moxibustione.
Questa tecnica può essere eseguita al proprio domicilio dopo una dimostrazione da parte di un operatore esperto.
Alice Quadri, naturopata, operatrice shiatsu ed esperta di Medicina Tradizionale Cinese.
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