In questi giorni difficili in cui tutti siamo costretti a rimanere in casa e ad evitare ogni tipo di contatto sociale, è impressionante il modo in cui la tecnologia riesca a venirci in soccorso. Mi rendo conto di dire una cosa scontata e poco originale ma è un pensiero che nasce dalla riflessione su come una situazione di emergenza, come quella che viviamo nel periodo attuale, ci porti inevitabilmente a cambiare prospettiva e a variare il nostro punto di vista.
Trascorrendo molto tempo al pc, ho avuto il tempo di rileggere gli articoli scritti qualche mese fa e il materiale raccolto per le serate dedicate al progetto adolescenza ed è stato inevitabile imbattersi nelle slide sull’utilizzo eccessivo dei social network e della rete da parte dei nostri ragazzi e della nostra società in genere.
Molte volte, pur riconoscendo il merito dell’innovazione tecnologica nei più svariati settori, abbiamo rimproverato e criticato l’uso esteso di internet, sottolineando quanto l’esposizione prolungata agli schermi, tablet e smartphone provochi effetti negativi sul nostro organismo non solo da un punto di vista fisico ma anche psicologico, incidendo sulla nostra qualità del sonno, sulla nostra produttività e sulle nostre emozioni.
Seppur queste considerazioni continuino ad essere valide, è evidente come, in questo momento in cui i rapporti umani sono pressoché annullati, lo sguardo si sposti sugli aspetti benefici delle relazioni virtuali e sul loro immenso valore nel poterci permettere la continuità di gran parte di quelle azioni che facevamo quotidianamente prima della quarantena. Ed è così che grazie alla didattica a distanza gli studenti possono continuare a seguire le lezioni, attraverso lo smart working è comunque possibile “andare a lavorare”, amici e parenti si “incontrano” nelle videochiamate, i colleghi fanno le riunioni via Skype. In una condizione che ha ben poco di “normale”, la tecnologia ci aiuta a rimanere aggrappati a quelle abitudini e a quegli aspetti di normalità che sono necessari a dare un ritmo alle nostre giornate, a farci sentire efficaci e produttivi, in particolar modo per le persone che vivono da sole.
Ovviamente questo non vuol dire che stare connessi sia l’unico modo di trascorrere il nostro tempo: ci sono infatti numerose altre attività che possiamo fare in casa e proprio la rete e i social network ci regalano molteplici consigli per non annoiarci e per gestire ansie e paure; significa solo che oggi quella tecnologia che molto spesso viene disapprovata per il suo impiego protratto e avventato è la stessa che ci consente di tollerare meglio le rinunce e i cambiamenti che dobbiamo adottare.
Concludendo, in questo momento più che mai, per fortuna la tecnologia che ci aiuta a sentirci meno soli!
Dr.ssa Alessandra Guerrieri, psicologa psicoterapeuta.