Il parto naturale per via vaginale, sebbene auspicabile per la maggior parte delle pazienti in gravidanza, è considerato il più importante fattore di rischio per lo sviluppo di disfunzioni del pavimento pelvico. Queste si manifestano comunemente con incontinenza urinaria, incontinenza fecale e prolasso (o discesa) dell’utero e delle pareti vaginali.
Si tratta di disturbi vissuti con estremo imbarazzo da parte delle donne, che sono reticenti a parlarne con il medico di medicina generale o anche con il ginecologo.
Ma sono problematiche tutt’altro che rare: si stima siano presenti in circa la metà delle donne che hanno partorito.
Sebbene solo una minoranza di casi abbia carattere di severità, l’impatto sulla vita quotidiana di donne giovani e attive non è da sottovalutare. Inoltre lo sviluppo di disfunzioni pelviche, anche lievi, può comportare, a distanza di tempo, sintomi peggiori che andranno a compromettere ulteriormente le qualità di vita.
L’Uroginecologia è la branca specialistica della ginecologia che si occupa nello specifico delle patologie dell’apparato genitale e urinario femminile.
Erroneamente si ritiene che solo le pazienti anziane e in menopausa abbiano bisogno dell’uroginecologo, mentre è proprio durante la gravidanza o nel periodo del puerperio che si sviluppano i primi sintomi: lievi e saltuarie fughe involontarie di urina, senso di peso o di corpo estraneo vaginale, oppure la percezione di una modificazione a carico dei genitali.
Recentemente in alcuni ospedali è stata introdotta la cosiddetta “Perineal Card”, ovvero la carta dello stato di salute del perineo. È un questionario sulla funzionalità dell’apparato genitale e urinario che viene sottoposto a tutte le donne che hanno partorito al fine di individuare le neo-mamme più a rischio di disfunzioni del pavimento pelvico e quindi meritevoli di valutazione specialistica fissata già alla dimissione dal reparto di maternità.
Fino a quando la Perineal Card non diventerà routine in tutte le realtà ospedaliere è fondamentale che la donna non sottovaluti e non nasconda i primi sintomi e si affidi ad una valutazione uroginecologica. Affrontare il problema al suo esordio, permette di risolvere i disturbi con trattamenti conservativi e non invasivi evitando peggiori sequele in età più avanzata.
Il dr. Stefano Manodoro, ginecologo e uroginecologo, si occupa in particolare di disfunzioni del pavimento pelvico femminile in gravidanza e nel post partum.