Gravidanza

Uso di marijuana per la nausea in gravidanza

Le donne in gravidanza con nausea severa sono 4 volte più propense a far uso di marijuana rispetto alle donne che non ne soffrono nel primo trimestre. Anche le donne con nausea modesta sono 2 volte più utilizzatrici di marijuana come auto-medicamento all’inizio della gravidanza.
È quanto riportato da un ampio studio pubblicato sulla rivista scientifica JAMA Internal Medicine nel mese di agosto.
Lo studio ha incluso ben 220.510 donne in gravidanza, di età compresa tra i 25 e i 34 anni, tra il 2009 e il 2016, in California.
L’8.3% delle partecipanti ha riferito l’uso di marijuana nell’anno precedente la gravidanza.
Durante la dolce attesa, l’11.3% delle donne con iperemesi severa ricorreva alla marijuana (contro il 4.5% delle donne che stavano bene) e l’8.4% di quelle con nausea e vomito lievi.
È importante che sia le donne che i medici e le ostetriche siano sensibilizzati e informati sull’argomento, per poterne parlare liberamente e senza giudizio all’inizio della gravidanza.
I cannabinoidi attraversano rapidamente la placenta, entrando nella circolazione fetale e nel cervello, e possono esserne riscontrati alti livelli fetali nell’uso cronico.
Le linee guida internazionali raccomandano di smettere di consumare marijuana all’inizio della gravidanza per il suo effetto potenzialmente negativo sullo sviluppo neurologico del feto, la possibilità di portare a un basso peso del bambino alla nascita, gli effetti avversi del fumo sullo sviluppo del feto e l’aumentata necessità di ricoveri dei neonati in terapia intensiva.
Il consiglio è quindi quello di parlare sempre con il proprio curante nel primo trimestre dell’eventuale uso di marijuana pre- e durante la gravidanza e dei fastidiosi sintomi gastrici a cui si possono trovare valide alternative non dannose.

Dott.ssa Chiara MarraMedico Chirurgo, Specialista in Ginecologia e Ostetricia, diplomata in fitoterapia e agopuntura