In Italia a 9 anni 1 bambino su 10 è obeso e 2 su 10 sono in sovrappeso.
1 su 20 ha la glicemia elevata e circa 1 su 3 ha già il fegato grasso. Inoltre, circa il 50% degli adolescenti obesi rischia di esserlo anche da adulti.
Sono i dati allarmanti diffusi dalla Società Italiana di Pediatria (SIP) e dalla Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (SIEDP) del dicembre 2017.
L’intervento precoce è decisivo.
La dott.ssa Valentina Tono, pediatra a CasaMedica, ci indica 10 buone abitudini da osservare dal concepimento alla vita adulta:
1. Promuovere la salute dei genitori pre-concepimento e suggerire corretti stili di vita dei genitori: favorire un corretto stile alimentare e di movimento in tutta la famiglia, dato che è più frequente avere bambini obesi, figli di genitori obesi non solo per ereditarietà genetica, ma soprattutto per una questione ambientale e di esempio.
2. Migliorare la nutrizione e la salute della madre in gravidanza: la crescita intrauterina è guidata dal ‘programma’ contenuto nel proprio genoma, e anche condizionata dall’epigenetica, legata all’apporto di nutrienti (in eccesso o difetto) provenienti dalla madre e dall’esposizione a sostanze inquinanti ambientali, in particolare durante il primo trimestre di gravidanza, che modificano il setting ormonale e metabolico; infatti, sono a maggiore rischio di sviluppare obesità i neonati piccoli per l’età gestazionale (SGA), in particolare quelli che presentano un rapido recupero di crescita nei primi anni di vita, e i nati da madre obesa prima della gravidanza o fumatrice o diabetica.
3. Favorire l’allattamento al seno: il latte materno è l’alimento ideale per il primo anno di vita, in grado di indurre un profilo di crescita più armonico rispetto a quello delle formule; i vantaggi nutrizionali sono legati al permettere una maggiore capacità di autoregolazione, minore introduzione di proteine, migliore profilo lipidico, ridotta risposta insulinica.
4. Agevolare e consigliare una durata dell’allattamento superiore ai 12 mesi: un allattamento prolungato e che accompagna la fase di introduzione dei cibi complementari è protettivo verso l’obesità e favorisce l’autoregolazione del bambino.
5. Non anticipare l’introduzione di cibi solidi, anche negli allattati artificialmente e mantenere una dieta equilibrata in base all’età, senza eccessivo introito proteico, bilanciando le proteine animali e quelle vegetali, con un basso contenuto di sale
6. Introdurre tardivamente gli zuccheri semplici nella dieta e limitarne il consumo, soprattutto l’uso di bevande zuccherate e/o gassate, il consumo di snack fuori pasto e spiluccamento.
7. Sconsigliare l’utilizzo di videogiochi, computer, smartphone e dalla televisione, almeno fino ai 3 anni di vita e poi da regolare in un tempo inferiore all’ora al giorno.
8. Promuovere l’attività fisica motoria e il movimento nel quotidiano, il gioco all’aperto fin dalle età più precoci e successivamente il movimento e lo sport di squadra.
9. Introdurre l’abitudine alla prima colazione e alla condivisione dei pasti in famiglia e di buone abitudini alimentari condivise.
10.Controllare lo stile di vita dei nostri bambini ed affrontare precocemente il problema del sovrappeso, senza sottovalutarlo o pensare che il bimbo crescerà: è noto che i bambini in sovrappeso diventano spesso adulti obesi con le conseguenti complicanze, tanto più quanto più precoce è l’esordio dell’eccesso ponderale.