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Ginecologia

Polipo o Fibroma?

Flusso mestruale abbondante, perdite ematiche prima e dopo la mestruazione o sanguinamento fra una mestruazione e l’altra (spotting) sono i segni più frequenti di qualcosa che disturba la cavità dell’utero.

Sospetto di polipo o fibroma: che esami fare?

Nonostante questi quadri possano essere sostenuti anche da disfunzioni di tipo ormonale, la prima valutazione da fare con la visita ginecologica è l’ecografia pelvica transvaginale.

L’ecografia permette di studiare indirettamente, dall’esterno, la cavità dell’utero e valutare l’aspetto e lo spessore dell’endometrio (il tessuto che riveste la cavità dell’utero) in funzione della fase del ciclo mestruale.

Quando l’ecografia pone il dubbio che possa esserci qualcosa che disturba la cavità uterina, prima di pianificare un trattamento è bene accertarsi di quale patologia endocavitaria si tratti attraverso l’esecuzione di una isteroscopia.

Le patologie endocavitarie dell’utero

Le patologie endocavitarie dell’utero rappresentano un insieme di condizioni che interessano la cavità interna dell’utero. Queste patologie possono influenzare la salute riproduttiva e il benessere generale delle donne. Le cause possono variare e includono squilibri ormonali, predisposizione genetica, obesità e condizioni infiammatorie. Un fattore di rischio è l’età: i polipi e i fibromi sono più comuni nelle donne tra i 30 e i 50 anni. Altri fattori di rischio comuni sono la storia familiare, alcune condizioni di alterazione ormonale come la policistosi ovarica e l’utilizzo di alcuni farmaci, come gli estrogeni non bilanciati dal progesterone o il tamoxifene utilizzato per la terapia del tumore della mammella.

Di seguito le patologie endocavitarie più frequenti con i relativi sintomi, diagnosi e trattamento

Polipi endometriali

I polipi endometriali sono formazioni benigne che si sviluppano dall’endometrio, il rivestimento interno dell’utero. Possono variare in dimensioni da pochi millimetri a diversi centimetri.

  1. Sintomi: spesso asintomatici, ma possono causare sanguinamento uterino anomalo, spotting tra i cicli mestruali e, in alcuni casi, infertilità.
  2. Diagnosi: ecografia transvaginale seguita da isteroscopia o sonoisterografia
  3. Trattamento: asportazione mediante tecnica isteroscopica (con o senza sedazione)

Fibromi uterini (o miomi)

I fibromi sono formazioni benigne del muscolo uterino. Possono crescere verso l’interno della cavità uterina (sottomucosi), verso l’esterno (sottosierosi) o all’interno della parete uterina (intramurali).

  1. Sintomi: sanguinamento mestruale abbondante, dolore pelvico, senso di pressione o peso pelvico, problemi urinari, infertilità.
  2. Diagnosi: ecografia transvaginale, isteroscopia. Meno frequentemente risonanza magnetica
  3. Trattamento: farmaci per ridurre i sintomi, miomectomia con tecnica differente a seconda di dimensione, numero e posizione (laparotomica, laparoscopica, isteroscopica), isterectomia, embolizzazione dell’arterie uterine.

Iperplasia endometriale

Condizione caratterizzata da un ispessimento anomalo dell’endometrio, spesso dovuto a un’eccessiva stimolazione estrogenica senza adeguato bilanciamento del progesterone.

  1. Sintomi: sanguinamento uterino anomalo, spotting, mestruazioni abbondanti o prolungate.
  2. Diagnosi: l’ecografia transvaginale non può fare diagnosi di iperplasia ma può porre il dubbio a seguito di riscontro di un ispessimento endometriale anomalo in relazione alla fase del ciclo mestruale o dello stato menopausale. Diagnostica è invece l’esecuzione di una biopsia dell’endometrio meglio se eseguita durante l’isteroscopia che permette di rilevare delle anomalie nell’aspetto dell’endometrio e fare dei prelievi mirati
  3. Trattamento: terapia ormonale seguita da monitoraggio, isterectomia in caso di atipie cellulari (iperplasia atipica)

Adenomiosi è una condizione che merita di essere citata anche se non si tratta di una patologia propriamente endocavitaria. Il tessuto che riveste la cavità endometriale si ritrova nel contesto della parete dell’utero (miometrio) e, rispondendo agli stimoli ormonali, si modifica come quest’ultimo ma, essendo in sede atipica, determina una forma di infiammazione cronica

  1. Sintomi: dismenorrea (dolori mestruali), sanguinamento mestruale abbondante, dolore pelvico cronico
  2. Diagnosi: ecografia transvaginale, risonanza magnetica
  3. Trattamento: terapia ormonale, farmaci antinfiammatori, isterectomia nei casi più gravi.

I sintomi e i segni che queste alterazioni portano devono fare da guida per il ginecologo o la ginecologa al corretto percorso diagnostico che si articola fra esami di primo e secondo livello (ecografia transvaginale ed isteroscopia rispettivamente). La diagnosi corretta e un trattamento adeguato sono fondamentali per gestire efficacemente queste condizioni.

A chi rivolgersi

Questo articolo è stato scritto dalla Dr.ssa Tiziana dell’Anna Medico Chirurgo specialista in Ginecologia.

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