Con l’aumentare dell’aspettativa di vita le donne trascorrono circa un terzo della vita in post menopausa. Pertanto, è importante che un periodo così ampio sia vissuto in stato di benessere, ovvero di armonia fisica e mentale. Il dott. Stefano Manodoro ci aiuta a conoscere meglio l’argomento della sessualità e benessere genito urinario in menopausa.
Menopausa: cosa cambia?
La menopausa si associa a modificazioni ormonali sostanziali con ricadute significative dirette sull’apparato genitale e urinario femminile e indirette, ma rilevanti, sull’intimità e la vita sessuale.
Il fattore determinante è la sospensione della funzionalità ovarica, legata da un lato alla produzione degli ovociti con conseguente passaggio a uno stato d’infertilità permanente; dall’altro alla soppressione della produzione ormonale, in particolare di estrogeni che costituiscono la linfa naturale dell’apparato genitale e urinario femminile.
La privazione estrogenica si manifesta con sintomi tipici che, dal 2012, sono globalmente compresi nel termine di sindrome genito urinaria della menopausa.
Sindrome genito urinaria della menopausa
Dal punto di vista biologico è un vero proprio invecchiamento dei tessuti genitali e urinari che, esattamente come accade per la pelle del viso, si impoveriscono di acqua e collagene.
Sul versante vulvare e vaginale sarà quindi frequente la sensazione di secchezza e assottigliamento, il bruciore, il sanguinamento, l’irritazione e la scarsa lubrificazione.
Ma anche l’apparato urinario presenta recettori per gli estrogeni e la loro assenza comporta l’aumentata incidenza di infezioni e incontinenza urinaria, soprattutto da urgenza, legata a un impellente e improvvisa necessità di urinare con conseguente aumento della frequenza degli accessi alla toilette.
Benessere e sessualità?
Le donne in menopausa sono quattro volte più propense a sviluppare disfunzioni nella sessualità. Studi epidemiologici riportano che circa il 64% delle donne avverte dolore durante i rapporti (dispareunia) e la stessa percentuale ha un calo della libido fino a rifiutare l’intimità di coppia nel 58% delle intervistate.
Sebbene la sessualità femminile sia molto complessa e non può essere spiegata esclusivamente da fattori biologici e ormonali, il suo peggioramento ha ricadute emotive importanti per la vita della coppia, per l’autostima personale e il benessere in genere.
I rimedi per la sindrome genito urinaria della menopausa
Non è possibile riportare indietro l’orologio biologico e fare affidamento all’eterna giovinezza, ma esistono molteplici soluzioni che possono essere messe in atto per rendere piacevole la menopausa femminile.
La terapia ormonale sostitutiva, qualora vi sia indicazione, permette di ripristinare un adeguato livello di estrogeni, utile non solo per la sindrome genito urinaria della menopausa, ma anche per il metabolismo osseo, per i sintomi vaso motori (le vampate) o per ridurre il rischio di patologie cardiovascolari in genere.
Nei casi meno impegnativi, l’utilizzo di fito estrogeni, ovvero d’integratori naturali che mimano l’effetto degli estrogeni, ma senza ricorrere all’assunzione di ormoni, può aiutare ad alleviare i sintomi.
Quando i sintomi da invecchiamento dei tessuti genitali sono prevalenti è possibile agire in modo mirato con prodotti locali a base di estrogeni o acido ialuronico, entrambi indispensabili per accelerare il metabolismo dei tessuti.
In questo ambito la tecnologia ha sviluppato apparecchiature, come i laser o l’elettropurazione, in grado di stimolare i tessuti verso una maggiore vitalità.
Le precedenti soluzioni hanno un impatto migliorativo anche sull’incontinenza e la salute del pavimento pelvico, ambito che richiede, nei casi più importanti, soluzioni specifiche per ogni disfunzione.
Come scegliere la soluzione giusta?
È il ginecologo che può aiutarti: sulla base della tua storia personale, dei sintomi che ti disturbano maggiormente e delle tue aspettative ed esigenze. La menopausa è un cambiamento, non un decadimento e quindi va vissuta in forma!