Affrontiamo l’argomento assieme alla Dott.ssa Marta Corbetta, Psicologa e Psicoterapeuta, che ci spiegherà quali sono i 5 punti per lavorare psicologicamente sul dolore pelvico cronico.
Il giusto approccio
Il dolore pelvico cronico è un’esperienza psicofisiologica complessa, che coinvolge:
- aspetti sensoriali (quello che si sente)
- cognitivi (quello che si pensa prima, durante e dopo l’esperienza dolorifica)
- aspetti emotivi (quello che si prova)
- relazionali (le conseguenze sulle relazionali interpersonali).
Considerandone quindi gli effetti sul funzionamento quotidiano della persona, il suo superamento richiede un approccio globale, che riconosca la natura multidimensionale del problema.
In parole più semplici, la gestione del dolore non è la sola e semplice gestione fisica del dolore, ma, da un punto di vista psicologico, comprende:
- lavorare sui pensieri disadattivi
- regolare emozioni spiacevoli
- so-stare all’interno di relazioni affettive
- elaborare traumi/eventi critici del proprio passato e presente
- accettare quello che la vita pone.
Ci sono alcuni “punti chiave” su cui si devono confrontare le persone che ne soffrono, per lavorarci psicologicamente:
- Gestire (o domare?) il dolore
- Regolare le emozioni
- Curare il proprio benessere psicofisico
- Dare un significato
- Integrare (o accettare?) l’esperienza dolorifica
Esserne consapevoli è già un punto di partenza per trattare in modo efficace e globale il proprio dolore.
Si può poi decidere di partire dal basso, dal corpo, dagli aspetti più sensoriali e, in un processo bottom-up, si arriva in alto, alla testa, alla propria identità; oppure dall’alto verso il basso in uno sviluppo contrario.
Non per forza però bisogna seguire in modo ordinato la sequenza; ogni persona creerà la sua mappa di lavoro, in base ai propri bisogni e in base ai propri ritmi.
Vediamo passo per passo i 5 punti.
1- Gestire (o domare?) il dolore
La maggior parte delle persone sentono come urgente e prioritaria la possibilità di allievare la propria sofferenza fisica e di sviluppare un certo grado di controllo su di essa.
Spesso si dimenticano che la maggior parte del loro dolore è costituito dalla sofferenza emotiva.
Il dolore cronico rende infatti qualsiasi individuo indifeso, incapace di sentirsi a proprio agio nel corpo, insicuro e “disabile”.
Sviluppare un po’ di sollievo aiuta quindi a sentirsi “normali” e con maggior controllo della propria vita.
Per questo a volte servono delle strategie da pronto soccorso per domare l’incendio che si sente in mezzo alle gambe.
E quindi scegliere attività che creano sollievo o distrazione come: ascoltare una musica che piace, praticare tecniche di respirazione lenta e profonda, spostare l’attenzione su altro, disegnare, fare attività che danno sicurezza e stabilità.
In altri casi, quando il dolore è meno intenso ma più persistente nel tempo, allora diventa fondamentale gestirlo per renderlo più adattivo.
E quindi optare per l’uso di: tecniche immaginative, meditazione, tecniche di rilassamento, autoipnosi e attività di verbalizzazione.
In entrambi i casi è importante imparare a vedere il dolore non più come qualcosa di incompatibile con la qualità della vita ed affrontare anche le cose che mettono a disagio.
Vedremo insieme i successivi punti “Regolare le emozioni” e “Curare il proprio benessere psicofisico” nel prossimo articolo della Dott.ssa Marta Corbetta, a breve sul sito di CasaMedica.
Stay tuned!
A chi rivolgersi
Dott.ssa Marta Corbetta, Psicologa e Psicoterapeuta ad Indirizzo Cognitivo Comportamentale, EMDR Pratictioner
PER MAGGIORI INFORMAZIONI:
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