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La ricerca scientifica
L’ESHRE (European Society for Human Reproduction and Embryology) ha recentemente pubblicato le nuove linee guida sull’endometriosi, aggiornando l’ultimo documento che risaliva al 2014.
Una delle nuove sezioni introdotte riguarda l’endometriosi in adolescenza.
La ricerca scientifica si è occupata sinora molto poco di questo argomento e le evidenze in merito risultano decisamente scarse.
Tuttavia, la prevalenza di endometriosi in giovani donne sotto i 20 anni che soffrono di dolore mestruale e dolore pelvico cronico risulta molto alta.
Le percentuali variano dal 25 fino al 73% a seconda delle diverse fonti: questo vuol dire una donna su 4, fino a quasi 3 donne su 4, considerando le donne che presentano questi sintomi.
Sono numeri altissimi.
La diagnosi
In età adulta spesso la diagnosi di endometriosi viene fatta in quadri che associano il dolore pelvico cronico all’infertilità o alla ricerca della gravidanza.
Questo non accade per le giovani donne e per le adolescenti, nelle quali i sintomi principali dell’endometriosi possono essere:
- legati all’apparato genitale come il dolore mestruale (dismenorrea) e dolore pelvico a metà ciclo (ovulatorio)
- più generalizzati come la nausea, il vomito, il mal di testa intenso o il mal di stomaco in fase mestruale.
I quadri clinici di endometriosi nelle adolescenti possono essere più sfumati e più vari e per questo non facilmente diagnosticabili in breve tempo.
Le linee guida e i campanelli d’allarme
Alcuni ricercatori hanno identificato delle domande specifiche da porre alle pazienti per indagare i più comuni fattori che aumentano il rischio di endometriosi in epoca adolescenziale:
- l’età della prima mestruazione
- la brevità del ciclo mestruale
- la presenza di dismenorrea, dischezia (dolore alla defecazione durante le mestruazioni), dolore pelvico, disuria (dolore durante la minzione).
Altri fattori che devono rappresentare dei campanelli d’allarme importanti in presenza di sintomi dolorosi legati al ciclo mestruale sono:
- la familiarità per endometriosi
- la presenza di malformazioni genitali
- l’utilizzo di pillola a scopo terapeutico e non solamente contraccettivo
- l’assenteismo scolastico.
Perché è importante parlare di endometriosi in adolescenza
Dedicare un’intera sezione delle nuove linee guida ad un problema che affligge una così ampia fetta della giovane popolazione femminile rappresenta un punto di svolta molto importante sia dal punto di vista scientifico che socio-culturale.
Bisogna parlare di questo tema non solo in ambito medico scientifico ma anche familiare, scolastico, territoriale.
Parlarne permette anche alle giovani pazienti e alle loro famiglie di poter conoscere la malattia, poter avere maggiore consapevolezza dei sintomi e poter essere valutate precocemente alla comparsa dei primi sintomi, in centri specializzati.
Il ritardo diagnostico dell’endometriosi
Il ritardo diagnostico dell’endometriosi (tempo che passa tra la comparsa dei sintomi e la diagnosi medica) rimane ancora oggi purtroppo molto lungo.
In media la diagnosi arriva entro 7 anni se i sintomi iniziano in età adulta ma addirittura si sale ad una media di 12 anni se i sintomi compaiono precocemente in adolescenza.
Questo gap importante sembra essere dovuto a più fattori che agiscono insieme.
Spesso un percorso lungo per arrivare alla diagnosi è dovuto alla limitata consapevolezza dei professionisti sanitari che si rapportano con le adolescenti in merito alla malattia stessa (dai pediatri prima, ai ginecologi e ai medici di medicina generale poi).
L’importanza dell’ascolto
Spesso i quadri di dolore mestruale e pelvico nelle giovani donne sono sottovalutati o scarsamente indagati in modo approfondito perché molto comuni.
Spesso vengono ritenuti “normali” o a volte sovrapposti a quadri dolorosi di altra origine (ad esempio intestinale o a partenza dall’apparato urinario).
Il dolore mestruale che persiste per mesi, che peggiora nei mesi più ci si allontana dalla prima mestruazione (menarca) o che si associa man mano ad altri sintomi (dolore alla defecazione, dolore a metà ciclo, dolore ad urinare etc.) non è mai ascrivibile ad un quadro di normalità.
Non significa che si tratti necessariamente di endometriosi ma, se presenti, questi sintomi vanno adeguatamente ascoltati dal racconto delle giovani donne e indagati in modo accurato ed appropriato nelle loro possibili cause.
Le raccomandazioni
Riassumiamo le principali raccomandazioni sull’endometriosi nelle adolescenti:
- i professionisti sanitari devono avere la massima cura e attenzione nell’ascoltare la storia clinica della ragazza
- i professionisti sanitari devono avere la massima cura e attenzione nell’individuare possibili fattori di rischio (menarca precoce, malformazioni genitali, storia familiare di endometriosi, ciclo breve)
- l’endometriosi deve essere presa in considerazione come possibile diagnosi nelle ragazze che riportano assenteismo scolastico o utilizzo di contraccettivi ormonali per il trattamento della dismenorrea
- Se la ragazza riporta nausea/vomito, mal di stomaco intenso, mal di testa intenso, dischezia, disuria in fase mestruale e associati a dolore pelvico ciclico, considerare l’endometriosi come possibile diagnosi
A chi rivolgersi
L’articolo è a cura della Dott.ssa Federica Brunetti, specialista in Ginecologa ed Ostetricia, facente parte dell’équipe di CasaMedica per il dolore pelvico cronico:
- Dott.ssa Chiara Marra, specialista in Ginecologia e Ostetricia, coordinatrice dell’équipe
- Dott. Stefano Manodoro, Uroginecologo specializzato in disfunzioni del pavimento pelvico
- Dott.ssa Martina Sicuri, specialista in Ginecologia e Ostetricia
Fonte : https://www.eshre.eu/Guidelines-and-Legal/Guidelines/Endometriosis-guideline