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Cos’è l’alluce valgo?
Si parla di alluce valgo quando si vuole indicare una deformità del piede, più frequente nel sesso femminile, caratterizzata da una deviazione dell’alluce verso l’esterno, verso le dita minori laterali.
L’alluce valgo è trattabile con adeguata terapia o, nei casi più gravi, intervento chirurgico.
Cause ed effetti
La causa più comune dell’alluce valgo è biomeccanica: una cattiva funzione del piede che porta a sollecitazioni scorrette sull’alluce. Molto meno frequenti sono quelle reumatiche, neurologiche e traumatiche.
Il dolore che ne consegue può essere dovuto:
- alla tensione sulle parti molli dell’alluce (capsula articolare, legamenti, tendini), specie nelle forme iniziali
- a compressione e sfregamento cutaneo per conflitto della sporgenza (la famosa “cipolla”) con le calzature, specie se a pianta stretta
- all’usura cartilaginea e ossea
- all’infiammazione dell’articolazione
- al conflitto dorsale e laterale fra la prima falange e la testa del 1° metatarsale per la sublussazione articolare, nei casi più gravi
Quanto incide una calzatura “scorretta”
L’indossare calzature “scorrette” non è comunque di per sé causa dell’alluce valgo, ma semmai il principale fattore aggravante e accelerante la deformità.
D’altra parte anche calzature senza tacco (tipo ballerine o sneackers) possono essere altrettanto dannose quando, come causa o concausa della pronazione eccessiva del piede che porta come detto alla progressiva deviazione dell’alluce, vi sia una brevità della muscolatura posteriore del polpaccio e una insufficiente mobilità della caviglia in flessione dorsale. Questo si riscontra in oltre l’80% per cento dei pazienti affetti da patologie dell’avampiede.
Alluce valgo: terapia o intervento chirurgico?
Per curare l’alluce valgo si deve innanzitutto utilizzare una calzatura idonea, costruita con un giusto dislivello fra l’appoggio del retropiede e quello dell’avampiede (fra i 2 e i 4 cm), a pianta sufficientemente larga, con forti posteriori rigidi, tomaia morbida, priva di cuciture e suola costruita con materiali morbidi ed ammortizzanti.
In molti casi anche un plantare può aiutare a contenere i disturbi e, nei casi meno avanzati, a impedire o quantomeno frenare l’evoluzione delle deformità delle dita.
Per ottenere tutto questo, però, l’utilizzo di un plantare funzionale deve essere il più costante possibile.
Quando intervenire chirurgicamente
Nei casi in cui la deformità dell’alluce supera determinati livelli e si associano sintomi non controllabili con provvedimenti incruenti si deve ricorrere ad una correzione chirurgica.
La correzione chirurgica può essere prevista anche in casi di deformità modesta, se accompagnata da perdita di mobilità dell’alluce, per cercare di restituire una corretta funzione all’alluce stesso.
Non è consigliabile un intervento dell’alluce valgo per soli fini estetici qualora sia asintomatico, caratterizzato da deviazione modesta e buona mobilità articolare.
Per valutare al meglio la situazione ossea e articolare sono fondamentali, oltre a un accurato esame biomeccanico del piede e della deambulazione, radiografie eseguite in carico sulle quali si valutano i gradi di deformità e si sceglie e pianifica il tipo di intervento chirurgico correttivo più adatto al singolo caso.
A chi rivolgersi
L’articolo è a cura del Dott. Marco Walter Cassago, medico chirurgo specializzato in Ortopedia e Traumatologia.
Il Dott. Marco Walter Cassago riceve su appuntamento a CasaMedica.
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