Prostata: chirurgia e terapie mini-invasive. Quali sono le alternative terapeutiche di tipo mini-invasivo che possono sostituire le comuni procedure chirurgiche alla prostata?
Per quanto riguarda la chirurgia della prostata, il primo distinguo avviene tra la patologia benigna, cioè l’ipertrofia prostatica, e quella maligna, nella fattispecie il tumore alla prostata.
Ipertrofia prostatica
L’ipertrofia prostatica consiste nell’ingrossamento della ghiandola prostatica, presente solo nell’uomo. Questa patologia, può portare ad un peggioramento della qualità di vita del paziente che ne è affetto, che ad esempio avrà difficoltà nella minzione e potrà arrivare ad avere piccole quantità di sangue nelle urine.
Nel caso di ipertrofia prostatica, l’intervento tradizionale di disostruzione endoscopica (mediante resezione elettrica, i.e. TURP, o con laser, es. HoLEP, ThuLEP) porta in una significativa porzione dei pazienti ad effetti collaterali permanenti . In particolare, la perdita dell’eiaculazione durante l’orgasmo, per cui il secreto finisce in vescica anziché venire espulso all’esterno per via della perdita del meccanismo sfinterico.
Per poter aiutare i pazienti a preservare questo aspetto importante della sessualità, pur aiutandoli a riacquisire una qualità di vita altrimenti inficiata dall’ostruzione urinaria, sono state sviluppate nuove procedure. Le stesse sono in grado di mantenere le strutture anatomiche addette a questa funzione.
In primis consideriamo l’ablazione di tessuto prostatico con laser interstiziale. Questa procedura mini-invasiva permette la riduzione del volume dell’adenoma prostatico, tramite termoablazione che viene eseguita con l’utilizzo di fibre laser millimetriche nella zona perineale (zona compresa tra la base dello scroto e l’ano). In questo modo, possiamo evitare tagli chirurgici e sanguinamenti.
Tumore alla prostata
Il tumore della prostata si verifica quando cellule anormali all’interno della ghiandola prostatica prostata, crescono in un modo incontrollato. La prostata è presente solo negli uomini, è posizionata di fronte al retto e produce una parte del liquido seminale rilasciato durante l’eiaculazione.
Per quanto riguarda invece la chirurgia del tumore alla prostata, i recenti affinamenti nella diagnosi importati dall’utilizzo di metolodogie di imaging all’avanguardia, come l’ecografia transrettale ad alta risoluzione (microUS) e la risonanza magnetica multiparametrica, hanno condotto alla possibilità di trattamenti sempre più precisi e personalizzati sul paziente. In questo senso è possibile offrire a quei pazienti con un tumore della prostata localizzato a basso ed intermedio rischio, delle terapie mini-invasive e senza necessità di interventi chirurgici. In particolare, la terapia focale con ultrasuoni ad alta frequenza (HIFU).
Dott. Rodolfo Hurle, urologo