Trattamento nutrizionale della vulvodinia (dott.ssa Stefania Ripamonti)
Porre l’attenzione all’alimentazione quando si soffre di dolore pelvico cronico è di primaria importanza.
Le nostre abitudini alimentari possono essere causative del dolore cronico, ma se opportunamente gestita l’alimentazione può diventare un grande alleato prevenendo, gestendo e curando i sintomi.
Molto importante al fine della salute di tutti gli apparati è curare il benessere gastrointestinale che rappresenta l’organo di connessione tra l’ambiente esterno ed il nostro organismo interno influenzando fortemente anche i disturbi pelvici e genito-urinari.
I sintomi di forte gonfiore e dolore addominale e del basso ventre spesso possono erroneamente essere interpretati come dolori ginecologici mentre in realtà rappresentano sintomi di disfunzioni intestinali che a loro volta si associano frequentemente a disfunzioni dell’alvo quali stipsi, diarrea oppure alternanza delle due.
Le cause di molti disturbi ginecologici possono essere correlate a infiammazione generalizzata che spesso interessa anche l’apparato gastrointestinale con problemi di colon irritabile e disbiosi. Le cause possono essere molteplici:
- abitudini alimentari scorrette che comprendono il consumo soprattutto di cibi zuccherati, prodotti raffinati e alimenti ultra-processati contenenti additivi alimentari di vario tipo oppure squilibri alimentari causati dallo scarso consumo di frutta e verdura.
- Terapie farmacologiche come l’uso di inibitori di pompa, terapie antibiotiche, uso di antinfiammatori ecc. che, soprattutto quando protratte nel tempo, possono alterare il microbiota gastrico e intestinale e favorire il processo infiammatorio.
- Stress cronico che contribuisce all’infiammazione.
Un approccio funzionale al trattamento della vulvodinia può essere quello di seguire una dieta personalizzata per la singola paziente e finalizzata all’eliminazione per 30-60 giorni di tutti gli alimenti che possono irritare o infastidire il sistema gastroenterico per poi passare ad una fase di reintroduzione graduale degli alimenti per individuare quali cibi sono meglio tollerati e quali invece vanno consumati con minore frequenza. Al trattamento nutrizionale si può anche aggiunge un trattamento con specifici integratori nutrizionali individuati per la singola persona per far fronte ad eventuali carenze micronutrizionali, ripristinare una corretta eubiosi intestinale e contrastare l’infiammazione.
Un ulteriore approccio terapeutico nutrizionale che può essere preso in considerazione per alcuni soggetti in sostituzione a quello della dieta di eliminazione può essere quello della dieta chetogenica, per la quale negli ultimi anni si stanno raccogliendo sempre più evidenze scientifiche ed a cui sono state attribuite proprietà antinfiammatorie ed antidolorifiche.
Vulvodinia e parto (dott.ssa Stefania Azzalini)
Durante la gravidanza è fondamentale lavorare sul pavimento pelvico imparando a decontrarlo con estrema consapevolezza, inoltre è importante anche lavorare molto sul movimento del bacino in diverse posizioni.
Consiglio sempre di approfondire la consapevolezza della propria respirazione, che deve sempre essere ‘ancora’ per rilassarsi e calmarsi specialmente in gravidanza e durante il parto.
Proprio per questi scopi esistono ottimi corsi di movimento in gravidanza o di yoga in gravidanza, tenuti da ostetriche adeguatamente formate o insegnanti esperti in ambito: possono essere uno strumento fantastico per imparare a conoscersi.
Cruciale è la scelta di un buon ospedale per partorire: questo è uno dei temi che più sono importanti durante la gravidanza, è una scelta da fare con consapevolezza e ragionando rispetto ai propri bisogni di donna e futura madre. Informatevi sul tasso di episiotomie presenti nell’ospedale dove vi recherete: l’episiotomia andrebbe effettuata solo in caso di necessità importante, per cui è inaccettabile un tasso di episiotomie molto elevato.
Potrebbe essere di aiuto avere durante il travaglio un’ostetrica di riferimento, già conosciuta durante la gravidanza che vi accompagni per tutto il travaglio e il parto e nel post partum. Questa modalità favorisce una buona esperienza di parto.
Durante la gravidanza si dovrebbe lavorare per favorire l’elasticizzazione del perineo, sia con il lavoro di cui parlavamo prima, ovvero la propriocezione, sia con l’automassaggio.
E’ fondamentale che prima di iniziare l’automassaggio la donna sia poco infiammata, per cui dovrebbe proseguire con i dovuti adeguamenti, la terapia anche durante la gravidanza. Ancora di più sarebbe indicato avere un terapista, ostetrica o fisioterapista che ci mostri come fare l’automassaggio in modo da non avere fastidio e trarre tutti i benefici che il nostro corpo desidera.
Potrebbe essere che il massaggio del perineo spiegato nei corsi di accompagnamento alla nascita non si adatti al vostro pavimento pelvico, soprattutto se è presente un ipertono molto marcato. Eventualmente, prima di provare, contattate il vostro terapista in modo da capire quale potrebbe essere la modalità migliore per voi.
Nel caso in cui sia purtroppo necessaria un’episiotomia oppure si presenti una lacerazione spontanea che necessita di punti di sutura, è importante prendersi cura efficacemente della zona con accorgimenti mirati per facilitare i processi di guarigione e disinfiammare. Se siete seguite da un’ostetrica potrebbe essere sempre lei a venire direttamente a casa vostra nell’immediato post partum, per aiutarvi a prendervi cura del vostro perineo.
In ogni caso, ad un mese dal parto, fate una visita di controllo dal vostro terapista, in modo da rivalutare il benessere del vostro perineo e fare gli aggiustamenti terapeutici più indicati.
Vulvodinia e taglio cesareo (dott.ssa Chiara Marra)
Non ci sono evidenze nella letteratura scientifica, né nella nostra esperienza, che in una donna con vulvodinia sia meglio eseguire un taglio cesareo rispetto a partorire per via naturale. Non è mai stato dimostrato che il parto vaginale peggiori la vulvodinia o ne modifichi il decorso.
Il parto vaginale potrebbe anzi giovare in quelle situazioni di ipertono muscolare, perché il pavimento pelvico viene molto disteso e i tessuti diventano più “cedevoli”.
Non c’è quindi motivo di scegliere un taglio cesareo elettivo per una donna con vulvodinia. Ovviamente resta valido, come sempre, che ogni caso deve essere valutato a sé e la scelta deve essere condivisa e sentita in primis dalla futura mamma.
Dott.ssa Stefania Ripamonti. Dietista e Biologo nutrizionista. Dal 2006 svolgo la libera professione occupandomi dell’adeguamento nutrizionale alle specifiche esigenze fisiopatologiche del paziente. Dal 2014 inizio la collaborazione presso centri medici ginecologici polispecialistici occupandomi di terapia nutrizionale finalizzata al benessere della donna nelle diverse fasce di età e adeguando l’alimentazione alle diverse patologie e problematiche di origine ginecologica. Durante il mio percorso di studi e aggiornamento professionale ho approfondito la conoscenza delle correlazioni tra abitudini alimentari – salute gastrointestinale – infiammazione – sistema immunitario e connessioni con altri apparati compreso quello ginecologico.
Dal 2017 collaboro a CasaMedica con tutto il team multidisciplinare per la presa in carico delle pazienti in un’ottica più ampia e sistemica.
Nel mio lavoro la persona è sempre posta in primo piano per creare insieme una relazione basata sull’ascolto e l’accoglimento di tutte le esigenze, famigliari, lavorative e personali, al fine di impostare insieme un percorso alimentare che sia funzionale all’adeguamento non solo fisiopatologico ma anche psicologico ed emotivo in modo da facilitare il più possibile l’aderenza a quanto concordato.
Ostetrica Stefania Azzalini. Ostetrica dal 2012, lavora con le donne mettendole al centro e rendendole protagoniste della loro cura. Si occupa di assistenza alla gravidanza, al parto extraospedaliero e di assistenza all’allattamento. Lavora da 8 anni nell’ambito della riabilitazione del pavimento pelvico, ha fatto formazione sul tema con numerosi professionisti nazionali ed internazionali. Ha frequentato un master in medicine non convenzionali e la scuola elementale di arte ostetrica di Firenze. Dal 2017 lavora a CasaMedica, in equipe, occupandosi principalmente di pavimento pelvico, a stretto contatto con la dott.sa Marra e con l’equipe multidisciplinare del centro. Dal 2018 gestisce il centro Yule di Carate Brianza, centro dove collabora con numerosi professionisti dell’ambito materno infantile.
Dott.ssa Chiara Marra, medico chirurgo, ginecologa. Dal 2004 si occupa di endometriosi e dolore pelvico cronico, prima lavorando in ospedale (principalmente ospedale San Gerardo di Monza) e negli ultimi anni lavorando come libero professionista a Bergamo e Monza. Dal 2013-2014 si dedica allo studio della vulvodinia e della sindrome della vescica dolorosa e dal 2017 coordina una equipe per la cura di queste patologie a CasaMedica a Bergamo. Diplomata in agopuntura e fitoterapia secondo la Medicina Tradizionale Cinese, in casi selezionati applica queste pratiche per il trattamento della vulvodinia e dei sintomi vescicali. Crede nell’approccio multidisciplinare e nell’accompagnare le donne nel loro percorso di cura stando in relazione, perché spesso è proprio la conoscenza nel tempo che aiuta a trovare le chiavi giuste per fare un lavoro sempre più profondo e infine a star