“Trovare tempo solo per i figli e non per la coppia vuol dire creare problemi, in futuro, all’intera famiglia.”
Con queste parole, la testata giornalistica The Guardian, commenta un testo interessante dello psicologo inglese Andrew G, Marshall pubblicato in Italia da Rizzoli: Proteggi il tuo matrimonio dai figli.
Incontrando nella consulenza pedagogica tante famiglie con figli, mi sono resa conto che una percentuale piuttosto significativa, si rivolge a me, per avere un accompagnamento relativo all’educazione dei figli e insieme scopriamo che il lavoro da fare riguarda le problematiche della coppia!
La nascita di un figlio rappresenta per tutti un momento di passaggio epocale della vita personale, ma soprattutto della vita a due: l’arrivo del bebè scuote equilibri consolidati, in particolare nei primi anni, sottrae tempo ed energie al resto, abbassa (quanto?) la nostra attenzione ai problemi dell’altro.
Domanda: “è possibile diventare genitori rimanendo anche complici?”
La risposta è: sì, a patto che non si cominci a darsi per scontato e a porre sempre e comunque i figli sul podio.
La cultura italiana, incentrata sulla prole, non ci aiuta in questo senso. Ne sono un esempio le storie famigliari di papà che dormono sul divano per lasciare posto ai bambini nel lettone (per anni!).
I figli non dovrebbero avere un ruolo predominante ed esclusivo nella famiglia; essi costituiscono una parte della vita di coppia, la quale, ci si augura, vada oltre il tempo della loro crescita.
Qualche giorno fa una mamma mi confida le parole di suo figlio di 7 anni, che ha un compagno di classe con i genitori separati: “Se tu e papà vi separate non starò, ne con te, ne con papà, ma vado a vivere da Luisa e Marzio e quando vi vedo, vi voglio vedere solo INSIEME!” .
Di certo le parole di questo bambino non vanno prese letteralmente, quando dice che andrà a vivere dagli amici di famiglia, ma quello che mi ha colpito è stato il suo dichiarare che li avrebbe voluti vedere solo in COPPIA.
Un figlio (anche se oggi la scienza e la tecnica nel campo della genetica permettono strade altre) nasce da un incontro di due persone.
I figli dovrebbero essere un “progetto” di entrambi, che continua ad esistere e richiede tempo, investimento, cura e attenzione.
Mettere i figli sempre davanti a tutto, significa spesso soffocarli, rischiando di identificarsi con loro e quindi caricandoli di pesi inutili e che non gli appartengono.
Costruire e mantenere nella quotidianità la complicità, non dimenticarsi di coltivare l’amore a due, sono il modo più efficace per mantenere la serenità della famiglia e proteggere i figli dagli eccessi di accudimento.
[Contributo della Dr.ssa Lorenza Comi, pedagogista]
Sullo stesso tema: SABATO 10 NOVEMBRE alle 15.30 a CasaMedica si terrà la conferenza ” Come far sopravvivere la coppia ai figli” a cura della dr.ssa Comi.
Un appuntamento per scoprire insieme alcune riflessioni. Trovate tutte le informazioni qui.