CasaMedica

Accanto alle donne per tradizione

5 MAGGIO 2018  –  GIORNATA INTERNAZIONALE DELL’OSTETRICA

L’ostetrica, chiamata in passato anche levatrice o mammana, era una figura femminile fondamentale nella vita di famiglia: si occupava delle gravidanze e delle nascite, ma il suo ruolo non si estingueva in questi ambiti.

L’ostetrica era la figura di grande confidenza e conforto per tutte le donne che avevano problematiche di vario genere, che esulavano anche dalla salute di genere, ad esempio: desiderio di gravidanze, tradimenti, difficoltà nella relazione di coppia; questo accadeva in periodi storici in cui le donne si occupavano del focolare domestico e, fondamentalmente, dovevano garantire una discendenza, con molta poca libertà di parola e di decisione.

La levatrice era a conoscenza di intime confidenze, che non rivelava detenendole come segreto professionale, per questo veniva rispettata ed interpellata anche in momenti di litigi sociali (dispute tra famiglie) oppure in caso di suddivisioni di eredità.

Ci sono stati dei periodi bui, come per esempio il pieno medioevo, ma anche durante il periodo dell’inquisizione, in cui la levatrice poteva essere giudicata colpevole di stregoneria (e spesso bruciata sul rogo) per via del suo esperto utilizzo di medicamenti ed erbe medicinali. Si occupava della salute sessuale della donna: spesso parlava di contraccezione oppure favoriva interruzioni di gravidanze non desiderate, per violenza sessuale oppure per tradimenti o consumazione di rapporti fuori dal matrimonio.    Questi aspetti della professione potevano portare pregiudizi e dubbiosità circa la bontà dell’operato di queste donne.

Fino al 900 il luogo della nascita, e anche della morte, era la casa: un luogo protetto dove la famiglia cresceva, cambiava, accoglieva; questo era il luogo dell’ostetrica.

Il significato etimologico di questo termine deriva dal latino: ob-stetricen ovvero ob-stare, che significa stare dinnanzi oppure stare pronti per servire. Questo profondo messaggio è ciò che si cela dietro a questa professione: per tradizione l’ostetrica mette la donna, la sua famiglia al centro (infatti in inglese l’ostetrica è la mid-wife), si pone davanti per accogliere e proteggere con mani pronte e calde, orecchie aperte per ascoltare e occhi pronti per guardare davvero.

In una cultura in cui spesso è più semplice pensare ad un parto con taglio cesareo o con diversi tipi di medicalizzazione, ritornare ad un paradigma di questo tipo sembra improbabile o lontano.

In realtà se chiedessimo alle nostre nonne, molte di loro potrebbero raccontare di levatrici o ostetriche che visitavano a casa, che assistevano a domicilio (magari anche in età avanzata, cariche di un sapere immenso di esperienza).

Fino a relativamente poco tempo fa la levatrice non aveva un titolo di studio; era una donna  esperta che aveva imparato l’arte della maieutica direttamente sul campo. Tradizionalmente questo ruolo veniva tramandato di madre in figlia, insieme con il sapere e le esperienze di vita.

Solo nel XIX secolo, in Italia, si istituirono le prime scuole nazionali, per la formazione delle levatrici che progressivamente portò questa figura a diventare istituzionale e per certi versi meno vicina alle donne: infatti in queste scuole si promoveva molto la parte scientifica ed igienica (al tempo fu fondamentale per ridurre le morti da parto e da infezioni puerperali) a scapito della parte empatica e di vicinanza, in contesti di estrema povertà e umiltà.

Durante tutto il 900 le ostetriche sono diventate coloro che “fanno nascere i bambini”, relegando il loro ruolo quasi esclusivamente nel contesto del parto ospedaliero.

Negli ultimi 30 anni le ostetriche contemporanee cercano di portare avanti una moderna rivoluzione: coniugare il sapere scientifico acquisito grazie a ricerche e studi universitari ad un’assistenza empatica e meno asettica.

A questo tipo di visione fanno a capo tutti i modelli assistenziali che prevedono la donna, la coppia ed il bambino al centro, informati e consapevoli e l’ostetrica come figura che accompagna e che si occupa della salute della famiglia.

Un’ostetrica di enorme sapere, Ibu Robin Lim, afferma che  possiamo cambiare il mondo, una nascita alla volta: partendo dalla vicinanza, quindi dal territorio, noi ostetriche vogliamo stare accanto.

Giorno dopo giorno si sta riscoprendo il ruolo dell’ostetrica condotta, accanto alle donne quotidianamente, visitando a casa o in piccoli centri dove si effettua il numero strettamente necessario di atti medicalizzati, lasciando che gravidanza, nascita e primo anno di vita si svolgano nel modo più salutogenico.

L’ostetrica inoltre sta riscoprendo il suo ruolo nella salute della donna e della coppia, con incontri e percorsi sull’affettività, sia nelle scuole che per adulti; incontri di riabilitazione perineale per il benessere intimo di ogni donna e molto altro.

In questa giornata di festa vogliamo dirvi che le ostetriche ci sono… accanto a voi per tradizione!

[contributo della dr.ssa Stefania Azzalini, 0stetrica – Master Universitario in Medicine non Convenzionali. Specializzata in riabilitazione del pavimento pelvico]

* nell’immagine è ritratta Ibu Robin Lim, ostetrica, poetessa e scrittrice di fama mondiale, sostenitrice dell’ostetricia basata sull’amore