Lo spunto per questa riflessione sullo Yoga, come spesso accade, mi è arrivato dall’esperienza di tutti i giorni. E’ vero che lo Yoga è una pratica sempre più diffusa e praticata, tanto da diventare oggetto di conversazione nella vita quotidiana. Recentemente è diventata virale sui social network una foto del primo ministro canadese mentre faceva Yoga (vedi foto!). Di certo i benefici nell’immediato, come il rilassamento e il benessere, sono vissuti da tutti coloro che lo praticano e nessuno può negarli.
Ma forse non c’è solo questo. Un collega mi ha raccontato la storia di una persona che soffriva di ipertensione e praticando Yoga con regolarità è riuscita a controllare la pressione alta e sospendere la terapia antipertensiva. Wow! Ci pensate? Bene, mi son detto che forse valeva la pena approfondire l’argomento e vorrei condividere con voi questa piccola ricerca che ho fatto sullo Yoga e i temutissimi fattori di rischio cardiovascolari.
Diversi sono gli studi scientifici che hanno dimostrato come praticare in maniera costante Yoga porti sia nel breve (10 giorni) che nel lungo periodo (1 anno) benefici tangibili e significativi: stiamo parlando di miglioramento del profilo lipidico (aumento del colesterolo buono, HDL, e diminuzione di quello cattivo, LDL) e dei valori pressori.1,2
Certo, mi direte e anche giustamente: 2 soli studi scientifici hanno sicuramente dei limiti. Hanno preso in considerazione un numero limitato di persone e poi vai a sapere se allargando il campione i risultati si confermano. Inoltre, se vogliamo rimanere nell’alveo della scienza, di che valori stiamo parlando?
Avete sicuramente ragione, ma sapete come si dice “Dubium sapientiae initium”: il dubbio è l’inizio della conoscenza. Ma se siete arrivati a leggere fino a questo punto vuol dire che siete curiosi, e la curiosità è da premiare.
Sapete cosa sono le meta-analisi? Sono quegli studi fatti prendendo più articoli scientifici, il più possibile omogenei, per fare in modo di avere un campione grande e avere risultati con una potenza statistica che i singoli studi non potranno (quasi) mai avere.
In questo recente lavoro del 2016 pubblicato su European Journal of Preventive Cardiology gli autori, partendo da oltre 1404 articoli con oggetto l’efficacia dello Yoga, ne hanno selezionati 32 per una meta-analisi3. Tenetevi forte: rispetto al gruppo di controllo (formato da persone che a parità di condizioni di partenza non hanno praticato Yoga) chi pratica Yoga ha visto mediamente diminuire la pressione arteriosa (la sistolica di -5.21 mmHg e la diastolica di -4.98 mmHg), la frequenza cardiaca (-5.27 battiti/min), il peso corporeo (-2.32 kg), i trigliceridi (-25.89 mg/dl), il colesterolo (totale -18.48 mg/dl, LDL -12.14 mg/dl), e aumentare il colesterolo buono (HDL 3.20 mg/dl).
Bene, a questo punto vi serve altro per iniziare a praticare Yoga?
Dott. Francesco Saettini
Bibliografia
- Siu PM, Yu AP, Benzie IF, Woo J. Effects of 1-year yoga on cardiovascular risk factors in middle-aged and older adults with metabolic syndrome: a randomized trial. Diabetol Metab Syndr. 2015 Apr 30;7:40. doi: 10.1186/s13098-015-0034-3. eCollection 2015.
- Yadav RK, Magan D, Yadav R, Sarvottam K, Netam R. High-density lipoprotein cholesterol increases following a short-term yoga-based lifestyle intervention: a non-pharmacological modulation. Acta Cardiol. 2014 Oct;69(5):543-9.
- Chu P, Gotink RA, Yeh GY, Goldie SJ, Hunink MM. The effectiveness of yoga in modifying risk factors for cardiovascular disease and metabolic syndrome: A systematic review and meta-analysis of randomized controlled trials. Eur J Prev Cardiol. 2016 Feb;23(3):291-307. doi: 10.1177/2047487314562741. Epub 2014 Dec 15.